Pubblicato ieri, 6 luglio 2012, sul sito del ministero dello sviluppo economico il  via libera definitivo ai nuovi incentivi per il fotovoltaico.
“Sistema moderno, sostenibile ed equo” si legge nel titolo della notizia che riportiamo integralmente di seguito. In realtà non parrebbe proprio. Soprattutto il farraginoso meccanismo di iscrizione ai registri del GSE per gli impianti superiori ai 12 kWp appare poco moderno e decisamente penalizzante a causa di un aumento delle pratiche burocratiche necessarie. Insomma, invece di snellire le procedure, sono state ulteriormente complicate. Comunque, meglio una brutta legge dell’incertezza assoluta. Questo il comunicato ufficiale:
“Via libera definitivo, con la firma dei ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera, dell’Ambiente Corrado Clini e dell’Agricoltura Mario Catania,  ai due decreti ministeriali che definiscono i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (cd. Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas).

Il nuovo regime permetterà di raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e con forti ricadute sull’economia italiana tale da ridurre l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese.

I Decreti pongono le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato delle tecnologie (calati radicalmente nel corso degli ultimi anni). Si introduce inoltre un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva (aste per impianti grandi e registri per impianti di taglia media).

In linea con le previsioni della precedente normativa, il nuovo sistema entrerà in vigore 45 giorni dopo il superamento (previsto a breve) della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico, e il 1 gennaio 2013 per il non fotovoltaico, per il quale è previsto comunque un periodo transitorio di 4 mesi.

Grazie al lavoro portato avanti nelle scorse settimane, sono state effettuate importanti modifiche migliorative, che hanno tenuto conto dei pareri dell’Autorità per l’Energia e della Conferenza Unificata, di specifiche mozioni Parlamentari e di suggerimenti di Associazioni di categoria. In particolare sono previsti:

–          Un ampliamento del budget di spesa, per un totale di 500 Milioni di Euro annui – pari a ulteriori 10 Miliardi di Euro di spesa su 20 anni – suddivisi tra Fotovoltaico (200 Milioni) e Non-Fotovoltaico (300 Milioni)
–          Una forte semplificazione delle procedure per l’iscrizione ai registri
–          L’innalzamento delle soglie di accesso ai registri per tutte le categorie rilevanti. In particolare, per il fotovoltaico, vengono esentati dai registri gli impianti a concentrazione, quelli innovativi e quelli realizzati da Amministrazioni pubbliche, oltre a quelli in sostituzione di amianto fino a 50 KW. Inoltre, sono esentati gli impianti tra 12 e 20 KW che richiedono una tariffa ridotta del 20%
–          Un premio per gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in amianto e per quelli con preponderante uso di componenti europei
–          Un incremento degli incentivi per alcune specifiche tecnologie che presentano una forte ricaduta sulla filiera nazionale, ad esempio: geotermico innovativo, fotovoltaico a concentrazione e innovativo
–          Una rimodulazione dei termini di pagamento dei certificati verdi
–      La conferma della priorità di accesso al registro per gli impianti realizzati dalle aziende agricole
“Con i due decreti firmati oggi – hanno dichiarato i ministri Catania, Clini e Passera – viene introdotto un sistema di incentivi moderno, sostenibile ed equo. L’energia rinnovabile è un pilastro fondamentale della nostra strategia, ed è per questo essenziale supportarla in modo efficace, favorendo le fonti che possono sviluppare una filiera produttiva nazionale, senza generare dannose competizioni con la produzione alimentare. Allo stesso tempo, con questi decreti si pone un freno alla crescita dei costi energetici per i cittadini e le imprese. La sostenibilità economica e ambientale sono i due cardini della strategia energetica del Paese” concludono i tre ministri”.