Finalmente, forse, si avvierà quella transizione energetica che da oltre dieci anni sembra supportata da molte parole, troppi convegni e pochi fatti concreti. Ieri, 11 febbraio 2021, i metalmeccanici di Civitavecchia (sì perfino i metalmeccanici, probabilmente gli ultimi a rendersi conto che un cambio di passo non è più rimandabile) hanno scioperato davanti alle ciminiere della Centrale di Torrevaldaliga, per chiedere salute, lavoro e la transizione dal carbone alle rinnovabili. Purtroppo nelle stesse ore il presidente di ENEL Italia, Carlo Tamburi, ha ribadito che la combustione del gas rappresenta la via nazionale alla sostenibilità. Lo ha sostenuto durante il convegno “L’economia di Francesco: l’energia, l’ambiente, la salute, l’agricoltura. Al servizio di un Paese migliore, più virtuoso e inclusivo”  è stato organizzato dalla regione Lazio. Qualcuno avverta Mario Draghi, che la transizione energetica non può passare dal gas e che il pontefice non ha mai affermato una baggianata simile, altrimenti gli annunci di incarichi ministeriali per una transizione ecologica finiranno in uno sbuffo di qualche turbina a vapore in più, se non in una alzata di spalle verso la Laudato Sì, come ha scritto Mario Agostinelli.