Senato della Repubblica, 17/02/2021 – Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, rende le comunicazioni sulle dichiarazioni programmatiche del Governo.

Un discorso condivisibile con una scelta di campo netta e definitiva a favore dell’Europa e dell’Euro. Da non cattolico, mi piace che nel programma di governo Draghi abbia citato papa Francesco e messo l’accento su un aspetto da molti taciuto: “Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livello dei mari che potrebbe rendere ampie zone di alcune città litoranee non più abitabili. Lo spazio che alcune megalopoli hanno sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo. Come ha detto papa Francesco, le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore”.

Apprezzo anche il riferimento al turismo (che considero la più grande, se non l’unica, risorsa economica a nostra disposizione) e questo passaggio: “Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente”.

Condivido anche la visione (che spero potrà tradursi in strategia) illuminata verso un diverso approccio sanitario: accelerazione dei vaccini ma anche e soprattutto cure domiciliari e assistenza medica fattiva territoriale.

Le intenzioni sulla carta sono condivisibili. “Nelle prossime settimane rafforzeremo la dimensione strategica del Programma, in particolare con riguardo agli obiettivi riguardanti la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’inquinamento dell’aria e delle acque, la rete ferroviaria veloce, le reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica, la produzione e distribuzione di idrogeno, la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione 5G”.

Quello che mi preoccupa è l’aver scelto come ministro della transizione energetica qualcuno che fino all’altro ieri sosteneva che il gas rappresenti il male minore.

Se il riferimento alle attività economiche che dovranno cambiare radicalmente è rivolto soprattutto a ENI &C, bene, altrimenti avremo sprecato l’ennesima buona occasione.

Il testo completo dell’intervento lo trovate qui