Abbiamo parlato del green-washing e abbiamo raccontato di come per Eni sia diventato un mantra comunicativo. Il problema non è soltanto italiano, ma globale.

In un articolo dettagliato, The Guardian il 3 marzo scorso sottolinea come “tutto ciò che le principali compagnie petrolifere hanno fatto (con il tacito supporto di molti governi) è stato spostare la loro narrativa pubblica sulla crisi climatica dalla negazione all’illusione. Non insistono più che non c’è problema, perché hanno perso quell’argomento. “Net zero” è il loro tentativo di continuare l’attività come al solito senza rivolgere ciò che stanno facendo alle persone e al pianeta”.

Il titolo spiega bene il concetto: le compagnie petrolifere globali si sono impegnate a ridurre le emissioni nette. È una finzione. Il sommario rincara la dose: L’industria energetica è come un fumatore che passa da un pacchetto al giorno a due, ma afferma di smettere perché è passato alle sigarette con filtro.

“Vorrebbero farci credere che piantando alberi e utilizzando tecnologie di cattura del carbonio in gran parte non provate, costose e finora inefficienti, possono raggiungere lo “zero netto” e risolvere la crisi climatica, il tutto continuando a far crescere la produzione di combustibili fossili. Questo argomento è delirante e basato su una cattiva scienza”.

Questo il link all’articolo originale: https://www.theguardian.com/commentisfree/2021/mar/03/global-oil-companies-have-committed-to-net-zero-emissions-its-a-sham.