Il capo del governo è dalla parte delle lobby fossili, non inganni gli italiani. È insopportabile che si faccia vanto persino dei primati italiani in fatto di rinnovabili, quando ci sono migliaia e migliaia di lavoratori che in quel settore hanno perso il posto per causa delle sue politiche sbagliate e vecchie
Greenpeace non lascia passare per buone le ultime dichiarazioni del premier in gita negli Stati Uniti. Matteo Renzi, che invita gli italiani a disertare le urne in occasione del referendum del 17 aprile, ha elogiato l’impegno di Enel sul fronte delle energie rinnovabili definendola “una delle principali compagnie del mondo per il geotermico, per il solare fotovoltaico, per il solare termico e comunque molto forte anche su eolico e idroelettrico”. Lo spunto l’ha offerto la visita alla centrale di Stillwater in Nevada, considerata tra le più innovative al Mondo. Peccato che in Italia di investimenti simili non se ne vedano e si viaggi, anzi, con la retromarcia inserita.
Andrea Boraschi, responsabile campagne energia e clima di Greenpeace, ha voluto sottolineare l’atteggiamento ambiguo del premier in questa intervista rilasciata al Fatto Quotidiano.
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Va sottolineato che ancora più vergognoso di Renzi c’è Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, presidente onorario di Legambiente, che non ha speso una sola parola in favore del referendum del 17 aprile, ha votato a favore dello Sblocca Italia e presiede una fondazione (Symbola) che riceve finanziamenti dall’ENI. Senza dimenticare Debora Serracchiani, che sulle trivelle pare aver cambiato radicalmente idea negli ultimi mesi.