Generazione distribuita, la lotta entra nel vivo

Lo scontro tra generazione diffusa e centralizzata sta entrando nel vivo. Il Governo pensa di reperire le risorse necessarie al capacity payment, o market come l’hanno ribattezzato adesso, in favore del termoelettrico tramite gli introiti derivanti dall’estensione degli oneri di sistema alla generazione distribuita. Un’assurdità, almeno nei ternimi suggeriti da Assoelettrica e presi in considerazione dal nuovo ministro allo Sviluppo Economico. Flavio Zanonato in questo sembra perfettamente in linea con il predecessore Passera.

A pagina 1 di Quotidiano Energia del 28 giugno scorso si legge: “E’ una delle ipotesi alle quali staimo lavorando” – ha detto il ministro a margine della relazione di Assoelettrica.

No Coal a Spezia, un successo!

La giornata di sabato 29 a Spezia per dire ancora una volta no al carbone è stata un successo. Gruppi di attivisti Greenpeace sono arrivati da Milano, Bergamo, Varese, Bologna, Pisa, Firenze, Genova e Torino. Ringrazio di cuore Daniela Patrucco e il comitato Spezia via dal carbone per l’ospitalità e vi invito a gustarvi il flash mob sulle note di “E’ nell’aria”.

Appello di Energia Felice al governo Letta

Mario Agostinelli e il movimento Energia Felice stanno raccogliendo le firme per presentare una petizione al governo in merito alla SEN (Strategia Energetica Nazionale). Mi sembra ben strutturata e l’ho firmata. I punti principali sono: “Chiediamo quindi che il Governo Letta non dia corso a questa SEN e che invece vari una strategia energetica di transizione, che in sintonia con le scelte europee, sostenga:
• alt al carbone e alle trivellazioni per il petrolio,
• no alla proliferazione di rigassificatori e depositi del gas,
• un piano per la ricerca, a partire da quella pubblica, nei settori energetici più avanzati,
• un piano industriale realistico per l’attuazione dei tre 20% e degli obiettivi della road map UE al 2030 in raccordo con i Piani energetici di cui, almeno alcune Regioni si sono già da tempo dotate e con una capacità di coordinamento dei PAES comunali”.
Sarebbe importante avere anche il vostro consenso

qui trovate il testo completo

questo, invece, è l’elenco dei primi firmatari

ENEL BLACK POWER – L’Italia e le energie rinnovabili

Acqua ed energia saranno le risorse strategiche del futuro. Chi avrà il controllo delle risorse idriche e di quelle energetiche si assicurerà un immenso potere. Senz’acqua non c’è vita, senza energia è impossibile vivere e nel futuro ne servirà sempre di più.

Tutti i governi lo sanno, così come sanno che non possono dipendere ancora a lungo dalle risorse di origine fossile, vuoi perché si stanno esaurendo, vuoi per non consegnarsi mani e piedi a pochi paesi produttori. I più illuminati si preoccupano anche per l’impatto ambientale collegato all’estrazione e al consumo di carbone e petrolio.
Ne sono consapevoli perfino gli Sceicchi. Investono miliardi di dollari nel fotovoltaico, avendo previsto che dal 2050 il loro petrolio coprirà quasi esclusivamente il fabbisogno interno.

Il problema energetico è cruciale. Le ultime catastrofi hanno costretto a fare i conti con i costi reali del nucleare. In quasi tutto il Mondo le reti idriche e quelle in alta tensione per l’energia elettrica fanno acqua da tutte le parti. In Italia se ne perde per strada oltre il 40%.

Tra tutte le risorse rinnovabili, il sole rappresenta quella più affidabile e inesauribile. L’Italia, soprattutto quella meridionale potrebbe trarne un grande vantaggio. Qualcuno ha calcolato che basterebbe coprire con pannelli fotovoltaici 45 km quadrati del territorio per assicurare tutta l’energia necessaria al Paese e poterla, perfino, esportare. Il problema, dicono, è che i consumi energetici non rispettano le fasce orarie solari. Almeno metà dell’energia elettrica viene consumata quando il sole non c’è più e, quindi, i pannelli non producono.
Una rete elettrica efficiente potrebbe risolvere il problema.
La nostra è vetusta, lontana anni luce dall’essere efficiente, soprattutto al Sud dove sarebbe possibile produrre a costi più competitivi. Realizzare un impianto fotovoltaico in Piemonte o in Sicilia, infatti, costa la stessa cifra, ma quello siculo produce una volta e mezzo. Semplicemente perché può contare su un irraggiamento migliore. Una bella fortuna. Fosse capitata ai tedeschi, staremmo già tutti viaggiando su auto elettriche.

In un paese normale si programmerebbero investimenti per adeguare la rete elettrica alle esigenze attuali e a quelle del prossimo futuro, si investirebbe nella ricerca sugli accumulatori e sulle “reti intelligenti”.
In Italia si preferisce boicottare le rinnovabili e puntare sul …carbone.
Alla faccia del progresso!