“Vince il calcolato cinismo dei non votanti. Nessun rispetto per loro, perché non è stata l’incertezza sul sì o sul no la loro consigliera, bensì la convinzione di non poter essere maggioranza in una partita senza trucco, in una alzata di mano in cui non ci si può nascondere. Consegnarsi a Renzi e ai suoi potenti reggitori rinunciando al potere del voto, appare un rischio sempre più gravido di conseguenze per il futuro e una rotta di collo che preclude la risorsa della partecipazione e prepara una alternativa autoritaria.
Un episodio sventurato, offerto come uno scalpo dal capo del Governo ai “lavoratori e agli ingegneri delle piattaforme”, negli stessi giorni in cui almeno 50.000 addetti alla distribuzione del gas delle ex-municipalizzate in via di privatizzazione perdono diritti e pensioni nel silenzio della politica e nella noncuranza delle istituzioni. Usare il lavoro contro l’ambiente fa bene solo a chi sfrutta l’uno e l’altro”.