Acqua ed energia saranno le risorse strategiche del futuro. Chi avrà il controllo delle risorse idriche e di quelle energetiche si assicurerà un immenso potere. Senz’acqua non c’è vita, senza energia è impossibile vivere e nel futuro ne servirà sempre di più.
Tutti i governi lo sanno, così come sanno che non possono dipendere ancora a lungo dalle risorse di origine fossile, vuoi perché si stanno esaurendo, vuoi per non consegnarsi mani e piedi a pochi paesi produttori. I più illuminati si preoccupano anche per l’impatto ambientale collegato all’estrazione e al consumo di carbone e petrolio.
Ne sono consapevoli perfino gli Sceicchi. Investono miliardi di dollari nel fotovoltaico, avendo previsto che dal 2050 il loro petrolio coprirà quasi esclusivamente il fabbisogno interno.
Il problema energetico è cruciale. Le ultime catastrofi hanno costretto a fare i conti con i costi reali del nucleare. In quasi tutto il Mondo le reti idriche e quelle in alta tensione per l’energia elettrica fanno acqua da tutte le parti. In Italia se ne perde per strada oltre il 40%.
Tra tutte le risorse rinnovabili, il sole rappresenta quella più affidabile e inesauribile. L’Italia, soprattutto quella meridionale potrebbe trarne un grande vantaggio. Qualcuno ha calcolato che basterebbe coprire con pannelli fotovoltaici 45 km quadrati del territorio per assicurare tutta l’energia necessaria al Paese e poterla, perfino, esportare. Il problema, dicono, è che i consumi energetici non rispettano le fasce orarie solari. Almeno metà dell’energia elettrica viene consumata quando il sole non c’è più e, quindi, i pannelli non producono.
Una rete elettrica efficiente potrebbe risolvere il problema.
La nostra è vetusta, lontana anni luce dall’essere efficiente, soprattutto al Sud dove sarebbe possibile produrre a costi più competitivi. Realizzare un impianto fotovoltaico in Piemonte o in Sicilia, infatti, costa la stessa cifra, ma quello siculo produce una volta e mezzo. Semplicemente perché può contare su un irraggiamento migliore. Una bella fortuna. Fosse capitata ai tedeschi, staremmo già tutti viaggiando su auto elettriche.
In un paese normale si programmerebbero investimenti per adeguare la rete elettrica alle esigenze attuali e a quelle del prossimo futuro, si investirebbe nella ricerca sugli accumulatori e sulle “reti intelligenti”.
In Italia si preferisce boicottare le rinnovabili e puntare sul …carbone.
Alla faccia del progresso!